MINIERE IN VALLE STRONA
Notizie storiche.
Dalle fonti storiche locali, lo sfruttamento dei giacimenti di minerali metallici in Valle Strona pare risalire all’epoca romana, con l’estrazione e la lavorazione di minerali di ferro e di rame, per la presenza di una diramazione della Strada Settimia che congiungeva Genova con il Sempione.
Notizie certe, verificabili con documentazione storica, si hanno a partire dal XV secolo, quando Galeazzo Maria Sforza nel 1472 iniziò la coltivazione di una miniera di ferro sita nei pressi di Luzzogno.
Un vero sfruttamento intensivo, nonché estensivo, delle ampie risorse minerarie della valle partì dalla metà del XVIII secolo, sotto il governo sabaudo: l’interesse verso l’attività mineraria era collegato al progressivo sviluppo delle tecniche metallurgiche, soprattutto in ambito militare, in relazione alla produzione di armamenti.
Fino al 1791, anno in cui entrò in vigore una legge sulla gestione delle miniere, lo sfruttamento delle stesse non era sottoposto a nessun vincolo legislativo o economico, a meno che non si estraesse oro, nel qual caso era dovuto un terzo del ricavato ai conti Borromeo che avevano in giurisdizione la maggior parte delle miniere dell’Alto Novarese. L’applicazione della suddetta legge portò a riorganizzare l’attività estrattiva e la lavorazione del materiale estratto: le concessioni furono ora assegnate chiedendo in cambio garanzie di continuità dei lavori e di adeguamento delle modalità estrattive e si intervenne in modo di ottimizzare l’utilizzo di tutti gli impianti di lavorazione e di trasporto per evitare inutili sprechi di risorse finanziarie da parte dei concessionari.
L’attività mineraria in valle.
Si hanno notizie di numerosi giacimenti di diversi tipi di minerali, sparsi per tutta la valle:
Già in alcuni documenti del ‘700 si accenna ad alcune vecchie miniere abbandonate perché le spese di estrazione superavano i guadagni, nonostante la buona qualità dei minerali.
Di numerose altre miniere e degli impianti di lavorazione si è persa traccia perché abbandonati da tempo: tuttavia è possibile individuare il ricordo di queste località in alcuni toponimi della valle; ad esempio: Forno e Fornero indicherebbero l’esistenza oltre che di un forno per il pane, anche di una fonderia; Alpe Prato Ferraio (sopra Forno) ha un chiaro riferimento al ferro; Alpe Minerola (al Monte Cerano) potrebbe indicare l’esistenza nei suoi pressi di una miniera o essere stata il rifugio di minatori; località Fonderia (sulla strada tra Omegna e Strona) fornisce un’evidente indicazione di quale attività vi si svolgesse.
Dalle fonti storiche locali, lo sfruttamento dei giacimenti di minerali metallici in Valle Strona pare risalire all’epoca romana, con l’estrazione e la lavorazione di minerali di ferro e di rame, per la presenza di una diramazione della Strada Settimia che congiungeva Genova con il Sempione.
Notizie certe, verificabili con documentazione storica, si hanno a partire dal XV secolo, quando Galeazzo Maria Sforza nel 1472 iniziò la coltivazione di una miniera di ferro sita nei pressi di Luzzogno.
Un vero sfruttamento intensivo, nonché estensivo, delle ampie risorse minerarie della valle partì dalla metà del XVIII secolo, sotto il governo sabaudo: l’interesse verso l’attività mineraria era collegato al progressivo sviluppo delle tecniche metallurgiche, soprattutto in ambito militare, in relazione alla produzione di armamenti.
Fino al 1791, anno in cui entrò in vigore una legge sulla gestione delle miniere, lo sfruttamento delle stesse non era sottoposto a nessun vincolo legislativo o economico, a meno che non si estraesse oro, nel qual caso era dovuto un terzo del ricavato ai conti Borromeo che avevano in giurisdizione la maggior parte delle miniere dell’Alto Novarese. L’applicazione della suddetta legge portò a riorganizzare l’attività estrattiva e la lavorazione del materiale estratto: le concessioni furono ora assegnate chiedendo in cambio garanzie di continuità dei lavori e di adeguamento delle modalità estrattive e si intervenne in modo di ottimizzare l’utilizzo di tutti gli impianti di lavorazione e di trasporto per evitare inutili sprechi di risorse finanziarie da parte dei concessionari.
L’attività mineraria in valle.
Si hanno notizie di numerosi giacimenti di diversi tipi di minerali, sparsi per tutta la valle:
- FERRO, ORO, PIRITE AURIFERA, CALCOPIRITE, NICHEL, PIOMBO, RAME, MANGANESE, GRAFITE, AMIANTO
Già in alcuni documenti del ‘700 si accenna ad alcune vecchie miniere abbandonate perché le spese di estrazione superavano i guadagni, nonostante la buona qualità dei minerali.
Di numerose altre miniere e degli impianti di lavorazione si è persa traccia perché abbandonati da tempo: tuttavia è possibile individuare il ricordo di queste località in alcuni toponimi della valle; ad esempio: Forno e Fornero indicherebbero l’esistenza oltre che di un forno per il pane, anche di una fonderia; Alpe Prato Ferraio (sopra Forno) ha un chiaro riferimento al ferro; Alpe Minerola (al Monte Cerano) potrebbe indicare l’esistenza nei suoi pressi di una miniera o essere stata il rifugio di minatori; località Fonderia (sulla strada tra Omegna e Strona) fornisce un’evidente indicazione di quale attività vi si svolgesse.
Per approfondire:
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